Parlando di Vera
Vera era una bambina allegra, vivace, socievole, affettuosa, dolce, mai aggressiva, piena d’interessi e di passioni: “assolutamente bambina”. Non dobbiamo immaginarla sempre china sui fogli!
Ha iniziato a fare i suoi primi segni subito dopo il primo anno di età, ovunque le capitasse: agende, quaderni, foglietti, tovagliolini di carta, ecc.....mai sui libri poiché li trattava con molto rispetto così come faceva con tutti i suoi giocattoli, tutte le sue “cose”, ma anche e soprattutto con le persone e gli animali.
Prima di arrivare ai disegni dei tre anni esiste un “percorso” fatto di una miriade di segni e disegni nella ricerca di forme; un lavorio continuo con pezzetti di carta strappati, colorati, incollati; “memorizzazione di dati ed acquisizioni di conoscenze” con l’ausilio di libri e giochi creativi di ogni genere (lego, memori, puzzle, ecc..), ma anche con semplici giochi ( bambole, giochi in cortile, ecc... ) Vera disegnava sempre a memoria, non aveva mai davanti un modello da copiare, neppure quando eseguiva ritratti a noi genitori o alle persone che frequentava. Probabilmente aveva una grande capacità di osservazione ed una spiccata memoria visiva, come spesso hanno i bambini.
Naturalmente non abbiamo educato Vera per finalizzare le sue vocazioni al disegno, alla poesia, ecc…Non sapevamo ancora cosa e quanto in lei fosse predominante, anche se si poteva intuire. Abbiamo solo cercato di aiutarla a formarsi una propria personalità, perché questa potesse renderla forte nel presente e nel suo futuro. Trasmettendo ai figli le nostre ansie, gli stress della vita quotidiana, le aspirazioni che abbiamo nei loro confronti, non facciamo altro che trasferire loro le nostre paure. Essi si preoccuperanno di essere sempre all’altezza delle nostre aspettative, di essere causa delle nostre ansie, e non riusciranno ad essere semplicemente se stessi. Saranno inoltre condizionati dall’esterno, da una società indirizzata nel cercare di plasmare la loro personalità secondo i modelli di consumo e di pensiero dominanti. I mezzi di comunicazione faranno la loro parte, in modo molto pesante, se non saremo in grado, durante i primi anni della loro vita, di renderli critici e riflessivi sui valori e/o sui significati reali che questi mezzi propongono. Quindi il compito di un genitore è dare un insegnamento di vita dalla quale dipende il futuro della nostra società. Un compito molto arduo e difficile! Per questo motivo non dobbiamo attribuire alle eventuali sconfitte il mancato raggiungimento dei nostri obbiettivi. Esiste una parte di personalità innata verso la quale non si è pronti , verso la quale non sempre l’educazione che proponiamo è adeguata . Anche per questo, noi genitori, dovremmo essere aiutati da persone esperte, appoggiati da servizi appositi, per capire, sviluppare e conoscere i problemi che una società sempre più complessa pone, in relazione alla formazione di una giovane personalità: quella dei nostri figli, degli adulti di domani.
EDUCARE ALLA FELICITA'
Parlando della nostra esperienza come genitori, come educatori di una bambina, possiamo solo dire che abbiamo cercato di educare Vera alla felicità, perché arrivasse ad avere una mente aperta, capace di pensiero critico, autonomo, propositivo, costruttivo, privo o quasi da condizionamenti esterni.
“ In questi anni la mente dei bambini e molto aperta e non lo sarà mai più come ora. Dipende da questi primissimi anni se l’individuo resterà libero o condizionato, se sarà una persona creativa pronta ad affrontare i problemi che si presenteranno nella vita, o sarà un semplice ripetitore di codici e dovrà sempre farsi aiutare da persone più creative di lui.” (Munari)
“(...) Perchè l’importanza di una educazione e della ricerca di un tipo di educazione che stimoli non solo la parte logica e verbale nel bambino, ma anche la parte non verbale, intuitiva, creativa, possa essere utile ed offrire al bambino , al futuro giovane, all’adulto che sarà, la possibilità di vedere in modo diverso le cose, riuscendo a veder in modo globale, più chiaro e quindi facilitarlo nel risolvere i problemi che una società molto complessa pone , riuscendo a progredire veramente.( Inventare nuove forme, aprire nuove prospettive in tutti i campi). (B.Edwards)
Avremo un mondo migliore solo se aiuteremo i nostri figli a restare o ad essere più creativi, capaci di ragionare ed agire con la propria testa. Capaci di pensiero critico e propositivo. Non possiamo raggiungere questo scopo noi genitori da soli, ma dobbiamo essere aiutati dalla scuola, dalla comunità locale e dal territorio, in un clima di collaborazione e cooperazione tra le varie realtà. Solo in questo modo , come diceva il grande Bruno Munari, il bambino diventerà una persona capace di portare cambiamento. Il bambino deve andare oltre, può andare oltre tutti i modelli precostituiti perché avvenga un reale cambiamento in tutti i campi, un evoluzione creativa in tutte le scienze, le arti, ecc… Spesso sono le intuizioni che cambiano le cose e fanno progredire veramente l’umanità. I bambini sono il futuro dell’umanità.
Per questo il messaggio di Munari è importante; perché non si chiude a cerchio intorno al singolo individuo, ma si apre considerando in toto la crescita collettiva, e quindi il miglioramento della società intera.
Intendiamo portare avanti il messaggio di Vera non tanto per dimostrare il suo talento, ma per testimoniare la sua grande VOGLIA DI FARE, il suo STUPORE e la sua PASSIONE per tutto ciò che la circondava, il suo IMPEGNO e la sua VOLONTA’ in tutto ciò che faceva.
Offrendo al bambino stimoli ( letture, video creativi, ...) , occasioni (esperienze di vita sin da piccoli, relazioni sociali con altri bambini,..), strumenti ( libri, carta , colori, materiali vari...), mezzi (possibilità di aiutarli ad imparare,...) , spazi e spazio! Allargando le sue conoscenze anche attraverso il gioco manuale ( giochi creativi che aiutino il bambino a risolvere problemi, trovare soluzioni, inventare forme: lego, ritagli di carta, ecc…), perché riesca poi a fare relazioni. Dargli esempi, modelli propositivi che non siano stereotipi o cliché da seguire. Dargli soprattutto il nostro Amore, la nostra Fiducia.
“Dargli le regole del linguaggio visivo, la possibilità di sperimentare, osservare, pensare, avere il diritto di parola nella relazione tra chi insegna e chi impara, dove non sia importante il risultato finale ma lo sviluppo dell’esperienza”. ( A.Cecchini)
Il bambino, in questo modo, molto spesso sviluppa al meglio le proprie potenzialità, che nel campo dell’arte, e in tutti i campi, sono sempre molto alte e molto spesso represse. Se non diventerà un'artista o uno scienziato poco importa...sarà comunque un bambino felice e diventerà un adulto più consapevole!
Sentiamo quindi il dovere di offrire un esempio a quella generazione che rischia di essere schiacciata dallo strapotere del video, trasmettendo la passione di Vera. La passione per il disegno, il fumetto come forma espressiva, la parola scritta e la poesia, la danza e il canto, ….la manualità con pastelli , pennelli, carta, forbici e ogni genere di materiale…
I bambini rappresentano la possibilità di stravolgere tutti gli schemi...(che comunque devono anche conoscere!! E’ questo messaggio molto importante, che merita approfondimenti e gesti concreti, che Vera ci chiede di portare avanti.
Ricordiamo Vera quando disegnava, con gli occhi quasi chiusi, in un altrove suo, concentrata nel “ricevere”qualcosa, nel visualizzare dentro di sé le immagini che stava componendo sul foglio… Sarà quindi parte del suo lavoro portato avanti, da poco più di un anno di vita in poi, con molto amore. Quello stesso Amore che lei riversava a grandi dosi su di noi e nel mondo.